CIVITER

L'ITALIA DI MEZZO
Le politiche di sviluppo territoriale integrato e il corridoio nord dell’area metropolitana romana un’idea progettuale dei Comuni di Civitavecchia, Viterbo, Terni e Rieti

La città come forma di organizzazione sociale è al centro di una nuova stagione delle politiche pubbliche per lo sviluppo. Non lo stato, non la regione, non la comunità, neppure la singola impresa o uno o più settori produttivi: al centro è la città. Qualcuno dice che il nuovo secolo si apre con “il trion- fo della città”. Le città sono prossimità, densità, vicinanza. Sono il luogo dell’innovazione e della ricer - ca. Sono il luogo della governance complessa, che include senza farsi paralizzare, che decide non senza aver prima ascoltato. Altri si chiedono come andrebbero le cose se, paradossalmente, fossero i sindaci a governare il mondo. Se questo è il quadro la scommessa da vincere è ben delineata: evitare che si vada incontro a quella che gli economisti chiamano la “grande divergenza”. In altri termini la divergen- za tra aree urbane che crescono, con un capitale umano qualificato e una base economica fondata sul- la ricerca e sull’innovazione, e le aree urbane che declinano, costantemente in affanno, ripiegate sulla resistenza anziché lanciate nella sfida, con un’economia tradizionale, livelli di reddito in caduta, dete- rioramento del capitale umano. Ed è una scommessa che le città medie, ma non solo, possono vincere solo facendo rete al loro interno e tra di loro.
Qui nasce il progetto CIVITER: nasce “dal basso” come disegno integrato dei processi di pianifica- zione strategica avviati dalle quattro città. Un disegno che parte dalle connessioni infrastrutturali at- tuali e potenziali tra le quattro aree urbane e contemporaneamente dalla consapevolezza dei limiti delle dimensioni di scala delle singole città se proiettate in un orizzonte nazionale ed europeo. Il raf - forzamento delle connessioni e la valorizzazione delle specializzazioni di ciascuna città consentono di raggiungere dimensioni e articolazione interna all’altezza delle sfide competitive dei mercati. Presup- posto di questo rafforzamento è la definizione di un processo di governance complessa che, a partire dalle integrazioni esistenti tra le città in termini di legami funzionali, coalizioni di attori e coalizioni di istituzioni politiche, punti a: valorizzare le iniziative progettuali dal basso; facilitare la formazione di un quadro comune di gestione dei problemi collettivi, dalle prospettive smart city al sistema dei servizi pubblici locali; sostenere politiche di rete; assicurare un livello crescente di comunicazione tra le quat- tro città e gli altri sistemi locali nazionali ed europei; accompagnare processi integrati di pianificazione delle politiche di coesione 2014-2020 di livello interregionale. L’intero sistema territoriale di rete ot- terrebbe così un sicuro posizionamento per sfruttare i vantaggi del sistema di relazioni con Roma di quello che si caratterizza come un vero e proprio corridoio nord dell’area metropolitana romana.
Il contesto di riferimento è quello delle “strategie di sviluppo territoriale integrato per cluster di città” – così si esprime il rapporto Potentials for polycentric development del programma ESPON della Commissione europea. Strategie che dovranno essere ancorate da un lato alla piena valorizzazione del ruolo delle città medie dotate di rilevanti funzioni urbane e dall’altro ad una più ampia articolazione del sistema metropolitano romano. L’idea progettuale si colloca quindi all’incrocio tra i POR che defi- niranno al loro interno assi specifici per le città medie - come indicato nella strategia dell’Accordo di partenariato nella versione del 7 aprile 2014 – e il PON sulle città metropolitane che, già nella Nota tecnica del 10 febbraio 2014, richiama espressamente la necessità di tener conto delle interdipenden- ze funzionali tra i territori, in un’ottica place based che va oltre i confini politico amministrativi. Il peri- metro concettuale della città è costruito sulla definizione armonizzata di città messa a punto dalla Commissione europea nel documento Cities in Europe. The new oecd-ec definition.

Nota Generale

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Presentazione

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Protocollo

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