Banca del Tempo - A cosa serve?

Sicuramente a soddisfare qualche piccolo bisogno immediato, che spesso il mercato stesso non è in grado di soddisfare (dove è possibile trovare qualcuno che mi aiuti ad imbottigliare i 100 litri di vino per uso familiare, chiacchierando amabilmente?).

Le Banche del Tempo non sono "agenzie tutto fare", anche se la prima azione visibile è quella della ricerca di soluzione a qualche piccola necessità contingente.

Di fatto, attraverso lo scambio, facendo "qualcosa per" si finisce per "fare qualcosa con", cioè è l’aspetto relazionale e conviviale che prevale pur rimanendo estremamente importante l’aspetto funzionale.

Quello che si è visto, è che le Banche del Tempo sono una innovazione sociale proprio perché:

  • danno vita a reti di socialità agendo come "antidoto contro la solitudine"
  • permettono di allargare l’aiuto di vicinato oltre la stretta cerchia parentale
  • favoriscono l’inserimento sociale di persone senza rete di supporto familiare (ad esempio nuove famiglie trasferitesi da altri comuni)
  • favoriscono l’interculturalità
  • favoriscono i rapporti tra generazioni (ormai giovani e meno giovani si trovano a frequentare ambienti diversi)
  • favoriscono la crescita dell’autostima individuale (permettendo il riconoscimento in sé allo stesso tempo di bisogni e capacità di soluzione di quelli altrui)
  • permettono di soddisfare bisogni altrimenti non reperibili sul mercato
  • permettono di usufruire di prestazioni altrimenti non acquisibili per motivazioni economiche o per rigidità organizzative (esempio: una giovane coppia può andare al cinema lasciando i bambini a qualche amico della BdT o può essere possibile essere aiutati ad apprendere i principali segreti del computer senza essere vincolati dai rigidi orari dei corsi tradizionali ed in un ambiente amichevole)
  • agiscono, più complessivamente sulla qualità della vita